Mi manca il Teatro – I miss Theatre

POSTED IN Some shows 29 Ottobre 2014

  Bottone Celestino   Bottone Celestino V 1   Bottone La luce del giorno 2   Bottone La luce del giorno 3

  Bottone Panama 1   Bottone Panama cabina   Bottone Panama notturno 1b   Prigionieri di guerra

  Bottone Trompe l'oeil001   Bottone Trompe l'oeil002

Tra il 1993 e il 1996 ho lavorato in teatro come scenografo e autore, un breve periodo legato ad un gruppo di amici attori e registi all’inizio delle loro carriere. Eravamo appena trentenni, quindi un po’ in ritardo rispetto ai ventenni delle avanguardie storiche, ma il sistema italiano era già incagliato e le opportunità ad un ventenne non venivano date, quando te ne accorgevi eri già trentenne e allora cominciavi a fare da te…

Erano gli anni del “Locale” uno storico ritrovo dei nottambuli, attori, artisti, poeti, musicisti, ci ritrovavamo in questo tunnel a fare e sentire musica, bere, fumare… Insomma tutto normale.

E’ in questo clima che nel ’93, mentre io ero impegnato nei concerti di Baglioni i miei amici Fabio Camilli, Laura Martelli, Federico Cagnoni si riunirono a scrivere un testo sulla cocaina, e quindi sulla comunicazione. Era un tema caldo per noi che uscivamo dagli anni ’80 dell’edonismo Reaganiano vissuti con l’energia e l’inquietudine dei ventenni. Avevamo vissuto i danni degli eccessi e avevamo visto come le droghe influivano sui rapporti. Amicizie e amori pregiudicati se sopravvissuti.

“Trompe l’oeil” era il titolo del testo, in francese significa “inganna l’occhio” ma sono quelle pareti dipinte con scene che descrivono uno spazio immaginario oltre un passaggio che fa da cornice. Una finzione molto di moda in certi periodi ed ambienti che ben riassumeva il vuoto dietro le facciate degli amici di coca.

La piéce, prodotta da Massimo Ghini e Dario de Luca, debuttava in scena all’Argot, uno storico teatro off di Roma. Una cantina da 100 posti col soffitto a volta e il boccascena ad arco. Qui si doveva realizzare un attico da centro storico pieno di luce e a questa sfida chiamarono me. Non tanto per la bravura quanto per l’amicizia.

Sotto la direzione di Federico lo spettacolo fu replicato nell’arco dell’anno a Milano ed Ancona. In compagnia assieme agli autori c’era Luca Zingaretti, Rocco Papaleo e Lucrezia Lante della Rovere, tutti con una futura brillante carriere.

Il successo ottenuto ha dato la spinta a molti del gruppo di mettere in scena altre cose e l’anno successivo Federico Cagnoni fece la regia di un testo di Luca de Bei dal titolo “La luce del giorno e della sera” in scena al teatro Colosseo nella rassegna di Rodolfo di Giammarco “Garofano Verde”.

Mentre Luca Zingaretti assieme a Fabio Ferrari metteva in scena “Prigionieri di Guerra” un testo di J.R.Ackerley tradotto da Margherita d’Amico. In entrambe le messe in scena curai la scenografia.

Con Fabio Camilli invece iniziai a scrivere un nostro testo da titolo “Panama”, ancora un testo sulla comunicazione, un viaggio in barca di cinque amici più l’imprevisto che scombina le carte. Prodotto dalla Fascino srl società di Maurizio Costanzo, con la regia era di Federico Cagnoni, vedeva in scena Fabio Camilli, Laura Martelli, Lucrezia Lante, Pasquale Anselmo, Maria Paiato e Giorgio Tirabassi, tutti grandi attori con un radioso futuro. Lo spettacolo andò in scena nel 1995 all’Argot studio dove replicò per un mese con successo. Per Panama oltre a scrivere il testo e progettare la scena, a causa di problemi improvvisi da parte della scenotecnica mi ritrovai a costruire io stesso la scenografia, con doppia soddisfazione finale.

Del 1996 è invece la collaborazione con Guido d’Avino nella messa in scena de “La Pietra di Celestino” un testo su Celestino V andato in scena a Fumone paese che lo vide prigioniero dopo il Gran Rifiuto.

Per il Teatro, come scenografo, non ho più lavorato da allora, ho fatto una scenografia per uno spettacolo di danza andato in scena sul tetto del Palazzo dei Congressi di Roma, la scenografia di un cortometraggio per la regia di Maddalena Ravagli e diverse scenografie nel settore della comunicazione e per mostre, mi è capitato di scrivere due musical uno “Cuori Persi nella Memoria” sul mondo dell’informatica per conto della Servizi Interattivi di Roma mai prodotto, e l’altro su Edith Sedgwick modella di Wharol, di cui è pubblicato il lavoro in un’altra parte di questo sito.

Mi manca il teatro.

 

Between 1993 and 1996 I worked as set designer and writer in some plays, a short time tied to a group of friends, actors and directors at the beginning of their careers. We were just thirty-years-old, a little late compared to the youngster of the historic avant-gardes, but the Italian system was already blocked and the twenty-years-old had a gap of opportunities, when we realized it we were thirty-years-old and we started doing things by ourselves.

Were the “Locale” (the venue) years, an historic night birds meeting point, actors, directors, poets, musicians, we met in this tunnel listening and playing music, drinking, smoking… Normal as usual.

Was in this mood, in 1993, when I was working on Baglioni’s concerts, that Fabio Camilli, Laura Martelli and Federico Cagnoni, three friends of mine, got together to write a play about cocaine, and communication of course. It was a hot topic for us, coming out from the Regan’s hedonistic 1980s we burned with the energy and the anxiety of the twenty-years old people. We paied the damages of the excesses and we saw how the drugs could influence the relationships. Friendships and loves compromised if you were survived.

“Trompe l’oeil” was the name of the play, in French literally means ‘mislead the eye’ in English is ‘window-dressing’ those walls painted with scenes of imaginary spaces beyond a door or a window to frame it. This kind of fiction was very trendy in some periods and environments and it resumes very well the void behind the facades of the cocaine friends.

The play has been produced by Massimo Ghini and Dario de Luca, at the Argot, an historic Rome off theatre. It was a hundred seats basement, with a vault ceiling and an arc as a proscenium. There I’ve been challenged to realize a sunny attic in the town historical center. They called me not for my professional skill but for the friendship.

Under Federico direction the show was performed along the year in Rome, Milan and Ancona. With the authors the cast was composed by Luca Zingaretti, Rocco Papaleo e Lucrezia Lante della Rovere, all with a future brilliant career.

The success we had, pushed many to put in scene other plays so that the next year Federico Cagnoni directed Luca de Bei’s “La luce del giorno e della sera” (the day and evening light) at the Colosseum theatre inside the “garofano Verde” (Green Carnation) festival by Rodolfo di Giammarco. In the same contest Luca Zingaretti and Fabio Ferrari put in scene J.R.Ackerley’s “War Prisoners” translated by Margherita d’Amico. In both plays I designed the scenes.

On another side with Fabio Camilli, I started writing a new play called “Panama”, again a play about relations, a five friends sailing trip with the hitch to mess up the relations. Produced by Maurizio Costanzo’s Fascino srl under Federico Cagnoni’s direction had on the scene Fabio Camilli, Laura Martelli, Lucrezia Lante, Pasquale Anselmo, Maria Paiato e Giorgio Tirabassi, all great actors with a brilliant future. The show was successfully on for a month in 1995 at the Argot studio. In “Panama” in addition to the writing and the set designing, due to unexpected problems of the building company I had to realize the set by myself, with double final satisfaction.

In 1996 I had collaboration with Guido d’Avino to put in scene “La Pietra di Celestino” (Celestino’s stone) a play about Celestino V, the pope of the “Great rejection”, performed in Fumone a small town where he had been prisoner until he died.

Then I stop working in theatre as a designer. I designed for a dance show on the roof of the Rome Palazzo dei Congressi (Congress Hall), I designed the set of a short movie under Maddalena Ravagli direction and several communication and exhibition sets, I had the chance to write a never produced musical about the computer world for Servizi Interattivi co. and another about Warhol’s superstar Edie Sedgwick, produced in London and published somewhere in this site, but no more a play.

I miss theatre.

 

Loading